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sabato 7 luglio 2012

Nei sogni...

Qualche volta sogno di svegliarmi e di vivere in un mondo totalmente diverso da quello reale. Amicizia, solidarietà, rispetto reciproco, onestà, amore dovrebbero governare il mondo. Tutto ciò, anche se molte persone dissentirebbero, sarebbe positivo per ogni individuo e per la collettività ancor di più. Non ci sarebbe bisogno di leggi, di polizia, di tribunali, di carceri e di tutte quelle strutture sociali incaricare di far rispettare l'ordine, che poi si traduce nell'imporre comportamenti standard ad un popolo che non li comprende e che li adotta solo esteriormente (quando lo fa) perché è costretto, altrimenti sarebbe punito in qualche modo. La verità è che gli individui non riconoscono le vere fonti della felicità per loro stessi in primo luogo. Infatti credono che immergersi in un mondo di oggetti e di false credenze sia l'unica soluzione alla loro disperata necessità di essere riconosciuti umani, di valere qualche cosa. Mentre invece si verifica il contrario: più l'individuo è abituato a stare a contatto con altri in un mondo di oggetti, più si trasforma in essi, quasi per influenza di questi ultimi. E' paradossale ma mi sembra proprio così. La soggettività è una qualità che va costruita nella persona, non è né innata né naturale, bensì il prodotto di una civilizzazione interiore che però non ha niente o poco a che fare con l'assorbimento di parametri culturali e sociali propri del mondo in cui siamo immersi. E' una ricerca, un processo costante di esplorazione interiore ed esteriore molto lungo e complesso, in cui la persona DEVE sperimentare ciò che è veramente valido e buono per se stessa. Ciò non implica il mancato rispetto nei confronti dell'altro né tanto meno nei confronti della natura, così tanto contaminata dall'influsso umano da divenire a sua immagine e somiglianza in alcuni casi. La bellezza e la perfezione direi di alcuni ambienti naturali poco frequentati dall'uomo dovrebbe insegnarci ciò che bisogna perseguire nel corso della nostra esistenza. Lo specchio dell'esistenza umana non deve essere costituito dagli oggetti con cui si relaziona (non so se sia il termine appropriato) giorno dopo giorno, bensì da un mondo già creato, un mondo naturale che può insegnarci le sue meraviglie così autentiche e pure...L'essenza della realtà, la sua verità: ecco ciò che l'uomo dovrebbe cercare nei suoi peregrinaggi. E tutto ciò che lo distoglie dal perseguire tale meta deve essere abbattuto o evitato, perché più si accettano passivamente determinate abitudini sociali più se ne diventa totalmente schiavi. La persona deve essere padrona della propria esistenza e responsabile di ciò che compie. Per sapere ciò che è giusto o sbagliato, l'individuo deve compiere dure riflessioni, basata sul suo bagaglio culturale, sullo sviluppo etico che ha maturato nel corso degli anni, e sulle proprie esperienze.

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